Il 25 e 26 giugno votiamo NO

ATTENZIONE! Questo articolo è stato pubblicato il 24 Giugno 2006 e alcuni riferimenti potrebbero non funzionare.

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Il 25 e 26 giugno si terrà il referendum sulla “riforma” della Costituzione voluta dalla destra.
Quella “riforma” riscrive ben 53 articoli della nostra Costituzione repubblicana: in pratica, la demolisce.
La possiamo bocciare votando NO.


Votiamo NO perché:
non accettiamo un Paese diviso, lacerato, paralizzato, discriminato ancor più tra Nord e Sud.
Vogliamo
un’italia unita, dove i diritti siano uguali per tutti i cittadini, dove la solidarietà sia un valore fondamentale; e dove il federalismo sia un modo per awicinare i cittadini agli Enti Locali e allo Stato, per dare a tutti una scuola e una sanità migliore.

Votiamo NO perché:
non vogliamo che il Presidente del Consiglio abbia poteri “assoluti”, che possa sciogliere la Camera dei Deputati a suo arbitrio.
Vogliamo
che il Parlamento eletto dal popoio abbia i poteri per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini, che il Presidente della Repubblica sia un garante, rispettato ed autorevole, che la Corte Costituzionale sia autonoma.
Votiamo
NO perché:
non accettiamo di mandare in soffitta i valori fondamentali e i diritti scritti nella nostra Costituzione nata dalla lotta di Liberazione.
Vogliamo
dare significato pieno a quei valori, allargare lo stato sociale, arricchire la convivenza civile, rafforzare le istituzioni, l’unità del nostro Paese e la nostra democrazia.

Votiamo NO perché:
non accettiamo che la Costituzione sia riscritta da una sola parte politica.
Vogliamo
che ogni futura modifica legata a nuove esigenze dello Stato e della società sia coerente con i principi e i valori della Costituzione, sia sostenuta da una larga partecipazione e da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali, sia approvata dal Parlamento a larghissima maggioranza e sia confermata dai cittadini con il referendum.
Votiamo
NO perché:
la riforma della destra ha un costo finanziario altissimo che pagheremo noi cittadini; non è né moderna né lungimirante.
Noi invece vogliamo guardare al futuro.


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