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Strumento per diagnosticare la dislessia

Radio 3 Scienza si è occupata di un D.S.A. (disturbo specifico dell’apprendimento) che colpisce circa il 5% dei nostri studenti: la dislessia.

Come sapete questo disturbo neurobiologico rende difficile la lettura e la comprensione dei testi scritti.

La correlazione tra dislessia e disturbi della visione è nota da circa trent’anni, ma non era ancora chiaro se un disturbo fosse causa dell’altro o viceversa.

Dyslexia

Recentemente il ricercatore Simone Gori (associato di psicologia generale all’università di Bergamo e consulente scientifico presso L’IRCCS “Eugenio Medea” di Bosisio Parini (LC)) ha evidenziato come un particolare e misurabile deficit visivo sia la causa, nella maggioranza dei casi studiati, di una più o meno grave forma di dislessia. (vedi articolo pubblicato su Cerbral Cortex)

Durante la trasmissione è stato spiegato in cosa consiste questo strumento diagnostico.

Si tratta di una serie di pallini (un migliaio) che si muovono in modo casuale sullo schermo. Tra questi, solo una piccola percentuale si muove in una direzione definita (alto, basso, destra o sinistra).

Il bambino deve riconoscere la direzione verso cui si muovono questi pochi pallini.

Il fatto che i soggetti dislessici avessero bisogno di un numero maggiore di pallini non casuali era già noto, ma lo studio di Gori, effettuato con bambini non ancora scolarizzati, ha chiarito come questa difficoltà nel percepire il movimento fosse la causa e non l’effetto della dislessia.

dots

L’importanza di questo studio risiede nel fatto che è possibile fornire una diagnosi precoce della dislessia, addirittura prima che il bambino abbia iniziato a leggere e scrivere.

Dopo aver ascoltato questa puntata di Radio 3 Scienza, siamo andati subito a cercare in rete questo strumento diagnostico.

Naturalmente questo tipo di test va gestito da persone competenti, ma riteniamo sia utile provare personalmente ad individuare quali sono i pallini che si muovono in modo regolare.

Qui sotto abbiamo registrato una sessione di esempio con questi parametri: pallini totali 1.000, pallini che si muovono in una direzione costante: 100.

Siete in grado di dire quale sia la direzione costante?

Per approfondire cliccate qui oppure qui.

Visualizza la fattorizzazione in numeri primi

I numeri primi sono interi, maggiori di 1, che si possono dividere soltanto per 1 e per sé stessi.

Un numero intero che non è primo si dice composto.

Scomporre un numero intero in fattori primi significa trovare la serie di numeri primi che, moltiplicati tra loro, danno come risultato il numero intero di partenza.

Ad esempio il numero composto 308 si ottiene moltiplicando tra loro 2 x 2 x 7 x 11 e questa fattorizzazione si scrive:

308 = 22 x 7 x 11

fattori

Nel nostro sito abbiamo raccolto molti strumenti interattivi dedicati a questo argomento, oggi ne aggiungiamo uno nuovo, realizzato con GeoGebra, che visualizza in un grafo il procedere della fattorizzazione.

Una volta scritto il numero da scomporre nella casella in alto a sinistra basta pigiare il tasto “Invio” per vedere la scomposizione procedere a cascata come nell’immagine qui sopra.

Infine un interattivo scritto con l’aiuto di ChatGPT: