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Come trovare la frazione generatrice di un numero periodico

Un numero si dice periodico quando alcune cifre della sua parte decimale si ripetono all’infinito.

Le cifre che si ripetono si chiamano periodo e vengono indicate o tra parentesi o con una barra sopra.

Distinguiamo i numeri periodici in semplici e misti.

Quelli semplici hanno il periodo subito dopo la virgola:

Numero periodico semplice: 237,59 59 59 …  La sua parte intera è ”237” mentre il periodo è “59

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Quelli misti hanno il periodo che inizia dopo una o più cifre decimali che non si ripetono e vengono chiamate antiperiodo.

Numero periodico misto: 98,36 745 745 745 … La parte intera è “98”; l’antiperiodo è “36” e il periodo è “745”.

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Adesso che sappiamo come chiamare questi oggetti, vediamo la procedura che ci permette di ottenere la frazione generatrice, cioè quella frazione che ha come risultato il numero periodico.

Troviamo la frazione generatrice di questo numero periodico misto:

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per spiegarlo meglio vi suggeriamo questo video:

 

Caso particolare:

Se il periodo è “9” allora la frazione generatrice ci dirà che in realtà non si tratta di un numero periodico.

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Applichiamo la procedura appena imparata, sopra scriviamo la differenza tra tutte le cifre e quelle che precedono il periodo, sotto tanti “9” quante sono le cifre del periodo e tanti “0” quante le cifre dell’antiperiodo:

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Questo numero non è periodico perché il periodo “9” aumenta di 1 la cifra che lo precede.

La tela del ragno

Quasi tutte le 50.000 specie di ragni esistenti sono in grado di produrre la ragnatela.
Esistono migliaia di tele diverse per forma ed utilizzo.

I ragni costruiscono la propria tela per procacciarsi il cibo, per proteggere se stessi e i propri discendenti.

Il ragno crociato costruire la sua tela in circa un’ora seguendo un rituale molto preciso e producendo un filo di seta lungo circa 30 metri.

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Scoprite le varie fasi in questo filmato prodotto da un sito francese dedicato alla divulgazione delle scienze.

1) Il ragno produce un filo di seta e lo lascia ondeggiare nel vento aspettando che si agganci da qualche parte.

2) Il ragno percorre alcune volte questo primo tratto di seta per rinforzarla. Questo filo è 2 volte più resistente e 4 volte più elastico di un filo d’acciaio della stessa sezione.

3) Dalla metà di questo filo iniziale il ragno si lascia cadere verso il basso per ancorarsi ad un terzo punto. Questa forma ad “Y” è la base su cui poggerà la ragnatela.

4) Il ragno unisce il punto inferiore della “Y” con quelli superiori. Questi nuovi fili verticali formano il contorno della ragnatela.

5) Unisce quindi i punti mediani di queste nuove linee con il centro della “Y”.

6) Ripete questa manovra anche dal lato destro.

7) Continua passando ogni volta per il centro. I raggi successivi permettono di equilibrare perfettamente la tela in funzione del proprio peso. Il ragno crociato costruisce dai 18 ai 43 raggi.

8) Poi tesse una spirale tutto attorno al centro per consolidare meglio la struttura. Il ragno si metterà al centro in attesa delle prede.

9) Il ragno costruisce, inoltre, una spirale non appiccicosa che può sopportare il proprio peso. La vera spirale “trappola” è più stretta e appiccicosa. Il ragno tesse misurando la regolarità della spaziatura dei giri grazie alle sue zampe.

10) Posizionandosi al centro sarà in grado di intercettare le vibrazioni causate dalle prede intrappolate.

Buona visione!