Carissimi,
un saluto in una bella giornata di sole, sottratta all’incipiente stagione delle piogge.
Il giardino è pieno di uccelli di tutti i tipi, ci sono anche i tessitori che sembrano della banda bassotti perché hanno una mascherina nera intorno agli occhi.
I nettarinidi dal blu iridescente con il loro becco lungo e sottile succhiano dolcezza dai fiori. L’erba del prato si lascia accarezzare dal venticello che la rinfresca dal sole rovente di montagna.
Sento il muggito di una mucca poco lontano.
Le strade di Addis Ababa ospitano greggi, mandrie e gruppetti di asinelli trotterellanti che con la massima disinvoltura scansano le macchine e avanzano spinti da incitanti pastorelli in corsa.
Gli asinelli sono la mia passione, carichi, spesso fino all’inverosimile, procedono in un equilibrio sempre precario sorpassandosi l’un l’altro, portano montagne di fieno, fasci di legna, pesanti taniche d’acqua, lunghi tronchi convergenti sulla soma, sacchi stracolmi quale che sia il contenuto, raramente il loro basto di legno è vuoto.
Qui la misura è sempre oltre il colmo, i sacchi di carbone addirittura sono prolungati per almeno un terzo da un intreccio di liane a rete, il carico dei camion a volte raddoppia la loro lunghezza, il caffè esce sempre dalla tazzina, le fascine di legna portate dalle donne che scendono dalla collina di Entotto sono così larghe che possono bloccare il traffico.
E’ un aspetto proprio africano dell’Etiopia.
Sì, perché gli Etiopici si considerano speciali, quando vedono una
persona un po’ più scura di loro la etichettano subito come “Africana!”
Un abbraccio, a presto da Luvi & Daniele