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Condannato un blogger con l’accusa di periodicità non regolare

ruta 

Una notizia allarmante, per la prima volta in Italia e probabilmente anche in Europa, un sito www.accadeinsicilia.net è stato condannato per “stampa clandestina”.

Il responsabile del blog è lo storico Carlo Ruta che, intervistato da Articolo 21, sostiene di avere il sospetto che la ragione di questa condanna derivi da una sua ricerca sul caso di un giovanissimo giornalista assassinato mentre rivelava i soliti intrecci tra affari e malavita.

Leggete l’articolo completo e diffondete la notizia.

SENTENZA INEDITA SUL WEB IN EUROPA

Curatore di blog condannato per “stampa clandestina”

di Stefano Corradino

Stampa clandestina. Secondo la Legge sulla stampa il reato lo commette chiunque intraprenda la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta… Premesso che l’aggettivo “clandestino” per la stampa ha sempre uno sgradevole sapore censorio e andrebbe quantomeno sostituito dal termine “irregolare” anche per segnare la differenza con le pubblicazioni clandestine della prima metà del novecento, fino ad ora questo principio eravamo abituati a vederlo attribuire ai giornali cartacei, che nella cosiddetta “gerenza” mancano degli elementi che li contraddistingono come “testate”.
Oggi, per la prima volta in Italia, e probabilmente anche in Europa, il reato ha riguardato il web: lo storico Carlo Ruta è stato infatti condannato dal Tribunale di Modica ad una pena pecuniaria per un blog (www.accadeinsicilia.net), con l’accusa di periodicità non regolare.
“Quale irregolarità? In nome di quale principio si applica il criterio della periodicità ad un blog?” si chiede lo storico intervistato da Articolo21. C’è il sospetto che la motivazione della chiusura del blog e della condanna dello storico non sia tanto di ordine tecnico o burocratico. “Nel mio blog – afferma lo storico – io ho fatto ampie ricostruzioni, con una documentazione dettagliata e in parte inedita sul caso di Giovanni Spampinato, il giornalista, colaboratore dei quotidiani “l’Ora” e “l’Unità” che nel 1972, a soli 22 anni, fu ucciso a Ragusa mentre stava portando alla luce, in un’inchiesta su un delitto, un rilevante intreccio di affari e malavita…”. “Solo in Cina e a Cuba questo è avvenuto – commenta Ruta – ed è per questo che ci attiveremo tra conferenze stampa ed altre azioni affinchè tutti vengano a conoscenza di questa violazione della libertà di espressione. Perchè questo rappresenterebbe un precedente molto grave”.  
La stampa “non clandestina” a questo caso non ha dato ancora alcun rilievo ad eccezione del quotidiano “la Stampa” che ha ricostruito  nel dettaglio la vicenda.
“Non siamo abitati – afferma Giuseppe Giulietti – a commentare le sentenze ma non vogliamo che questa resti avvolta nell’ombra perchè riguarda l’articolo21 della Costituzione e la libertà della rete, in un momento tra l’altro particolarmente delicato per l’informazione, in cui si decreta il carcere per i giornalisti che pubblicano le intercettazioni che non rietrano in quelle consentite”…

Articolo 21 Liberi di – Associazione per la libertà d’informazione

http://www.beppegrillo.it/2008/06/intervista_mont.html

Libera informazione in libero Stato

In Italia comanda, decide, ordina la disinformazione. Tutto quello che non sapete è vero. Quello che sapete è ciò che vuole il Sistema. Non c’è bisogno della polizia o delle leggi speciali per vivere in un regime. I media sono il primo obiettivo di ogni colpo di Stato. L’Italia non sa più nulla. Non riesce più a giudicare. È schizofrenica. La realtà e l’informazione che riceve sono due cose diverse, contrapposte. È un pugile in stato confusionale, che non sta più in piedi, con l’assistente all’angolo del ring che gli grida che va tutto bene.
Non essere o sapere? Questo è il problema.
Il 25 aprile 2008 le persone hanno aperto le finestre della mente, riscoperto il piacere di pensare. Hanno tirato un sospiro di sollievo, guardato il cielo e, per un attimo, l’Italia è tornata ad essere il Bel Paese…

V2-Day: Libera informazione in libero Stato