Scienza Express è una nuova casa editrice scientifica che nasce con molte ambizioni.
Vuole collegare il mondo accademico a quello della scuola e diffondere cultura scientifica non solo tramite le librerie ma anche attraverso la blogosfera.
Abbiamo contattato uno dei protagonisti, Daniele Gouthier, per chiedergli cosa l’abbia spinto a pubblicare in proprio.
Abbiamo deciso di mettere in piedi una casa editrice perché crediamo che in Italia ci siano spazi per libri scritti da persone che vivono la ricerca in prima persona o che sono in grado di vederla in presa diretta. Siamo convinti che si possano pensare e costruire libri più vicini alle esigenze dei lettori di quelli che oggi si trovano o non si trovano sugli scaffali delle librerie. La scienza, paradossalmente, può essere un buon argomento: è in crescita infatti la consapevolezza che la conoscenza, e la scienza in particolare, sono sempre più importanti per la vita di tutti i giorni.
Nel Manifesto di Scienza Express sono chiarite le motivazioni alla base di questo progetto, ma come pensate di affrontare la sfida dei "cittadini-che-non-leggono-ancora"?
Vogliamo offrire loro libri interessanti, avvincenti, che raccontino storie e soprattutto che non li mettano in soggezione. In Italia prendere in mano un libro è ancora molto un gesto d’élite. Noi vogliamo renderlo più popolare. Non so quando il mercato ce lo consentirà, ma sogniamo di arrivare a libri essenziali e spartani come ci sono nel mondo anglosassone. Libri al limite dell’usa e getta, come forma esteriore, ma rigorosi e coinvolgenti dentro. Poi vogliamo circondare i libri, almeno alcuni dei nostri libri, con estensioni sul web: dal blog alle video interviste, dagli approfondimenti a giochi e attività collegati. Vogliamo parlare a persone che si muovono su altri media diversi dalla carta.
I professori delle medie hanno a disposizione testi che spesso non sono aggiornati e quindi non sempre sanno fornire risposte adeguate agli studenti incuriositi fruitori della Cutting-edge technology. Adolescenti che leggono riviste di divulgazione scientifica, ma si annoiano facilmente tra le pagine dei libri scolastici. In che modo pensate di avvicinare il mondo accademico a quello dei docenti delle scuole secondarie?
Un modo, principalmente. La collana Scuola 2.0 raccoglie i testi che parlano alla scuola, agli insegnanti e agli studenti ma anche ai genitori e agli educatori. Sarà una collana su cui scriveranno insegnanti e altre figure professionali che stanno direttamente sul campo. Perché non ci piace, in questo campo, chi teorizza soltanto. A scuola “val più la pratica della grammatica”. Poi, cercheremo di mettere in campo tutte le iniziative che possano facilitare l’entrata dei nostri libri nelle scuole, ma per ora stiamo parlando solo del libro dei sogni.
Quale ruolo avrà il web nella diffusione delle opere?
Centrale. Perché i libri di scienza hanno difficoltà a sgomitare sugli scaffali delle librerie. Perché chi è interessato alla rete passa molto tempo sul web. Ma soprattutto perché siamo fortemente convinti che la scienza ama il dialogo e che il web può essere il luogo di un dialogo diretto tra autori e lettori, tra lettori e editore. Vogliamo che scienza express.it diventi sempre più un luogo del dialogo. Non per nulla abbiamo lanciato i primi Dialoghi di scienza (http://www.scienzaexpress.it/blog/ ).
Che funzione ha la bacheca "AAA scienza fuori catalogo cercasi"?
È un seme. Speriamo non nel deserto. Stiamo raccogliendo i desiderata di chi cerca libri che non sono più in catalogo. Libri di scienza, ovviamente. L’idea è di averne una bella lista per poter iniziare a dialogare con gli altri editori. L’obiettivo è proporre loro di ri-pubblicarli sfruttando la nostra tecnologia print-on-demand. Chi ha bisogno di un libro verrà sul sito, lo comprerà e noi in pochi giorni lo ristamperemo. Ovviamente per iniziare questo discorso con gli altri editori ci serve che la bacheca sia ricca di molte richieste dei loro libri, per far vedere che c’è un interesse vero a ridar loro vita.
Che spazio avranno gli eBook nel vostro catalogo?
Ampio, perché sappiamo che gli ebook parlano a persone diverse. Oggi gli italiani comprano un libro all’anno, mediamente. Questo vuol dire che ci sono ampie fette di popolazione che non comprano libri di carta. Siamo certi che tra di loro molti amano la tecnologia e desiderano avvicinarsi ai contenuti attraverso di essa. Noi siamo degli editori di scienza. Quello che ci interessa è veicolare contenuti scientifici, non ci sentiamo troppo legati a un mezzo piuttosto che all’altro. I libri di carta vanno bene. Ma vanno bene anche gli ebook. Anzi, amiamo dire “meno atomi, più bit”, perché questa è un’esigenza forte del nostro tempo. Insomma, presto ci saranno anche i nostri ebook in circolazione.
Avete in cantiere anche testi scolastici per le scuole secondarie?
Per ora no, o almeno non subito, perché servono spalle economiche più larghe delle nostre e perché bisogna raccogliere competenze editoriali specifiche che oggi non ci possiamo permettere, ma è certo che puntiamo a contaminare i generi e sicuramente una delle contaminazioni a cui pensiamo è quella di portare un po’ più di scienza nelle classi, anche se con mezzi diversi dal testo scolastico. Per ora. Del doman non c’è certezza.